Il terribile omicidio di Stefania Rota ha scosso la cittadina di Mapello, dove la vittima viveva vicino al suo assassino, Ivano Perico, che non solo era suo cugino, ma anche vicino di casa. La causa scatenante del delitto sembra essere stata una questione legata alla modifica catastale di un terreno di 35 metri quadri, che Perico riteneva indebitamente consegnati alla cugina, causando così la perdita del valore del suo unico appartamento. Convinto che il responsabile di questa operazione fosse un geometra del luogo, Perico aveva tentato di vendicarsi incendiando lo studio del professionista, anche pianificando il suicidio.

Le prove raccolte durante le indagini hanno portato a incriminare Perico: le testimonianze delle soste anomale della Ford Fiesta di Stefania Rota presso la sua abitazione, la corrispondenza dei tabulati telefonici dell’imputato con il percorso del veicolo della vittima dopo il delitto, l’assenza di contatti telefonici tra i due dal giorno dell’omicidio e il ritrovamento del cellulare di Stefania in possesso di Perico sono solo alcune delle prove che lo inchiodano come colpevole.

Le tracce di sangue della vittima sulle scarpe dell’imputato e un file vocale in cui confessa l’omicidio e la questione catastale completano il quadro che ha portato alla sua condanna. La storia di Stefania Rota e Ivano Perico, una vicenda di famiglia trasformata in tragedia, rimarrà nella memoria della comunità di Mapello per molto tempo.

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