I giochi retrò degli anni Ottanta sono tornati in vita grazie a un restyling, ma in modo truffaldino.
Per questo motivo, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno condotto un’indagine sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino per contrastare la contraffazione e la pirateria di opere coperte da diritto d’autore, che vengono duplicate e vendute a scopo di lucro, soprattutto online. L’operazione, denominata “Coin-Up 80”, è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino e ha coinvolto anche la provincia di Varese.
L’attività dei finanzieri riguardava la vendita su tutto il territorio nazionale di console di gioco pre-caricate con milioni di videogiochi piratati delle più famose software house mondiali. Questi giochi avevano come protagonisti personaggi noti del mondo dei videogiochi degli anni ’80 e ’90, tutti protetti da copyright, e rientravano nel fenomeno del “retrogaming” che sta vivendo una forte popolarità e espansione commerciale. In seguito alle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica torinese tra il 2023 e il 2024 in varie località italiane, sono state sequestrate circa 12.000 console di gioco contenenti illegalmente oltre 47 milioni di videogiochi piratati, per un valore di oltre 47,5 milioni di euro.
Le console, di origine cinese, richiamavano nelle forme e nei tratti le iconiche “retroconsole” dei produttori ufficiali, senza però possedere le necessarie licenze. Le attività investigative hanno permesso di individuare la filiera di distribuzione delle console, che avveniva attraverso siti internet di aziende italiane coinvolte nel commercio illecito o attraverso punti vendita fisici presenti in vari centri commerciali in diverse province italiane.
I 9 responsabili italiani individuati sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per vari reati legati alla contraffazione e alla pirateria. Inoltre, le console sequestrate, prive delle necessarie certificazioni di sicurezza, sono state distrutte in conformità alle normative ambientali.
Questa complessa operazione rientra nelle attività svolte dalla Guardia di Finanza per contrastare le frodi commerciali e tutelare il mercato e la concorrenza.