Gianriccardo Piccoli, pittore di Bergamo, si gode la sua pipa in santa pace, riflettendo sulle opere d’arte che ha perso a causa del nubifragio che ha colpito la città. Con 83 anni alle spalle, Piccoli ha visto scomparire 300 opere, alcune risalenti addirittura ai suoi dodici anni. Tra queste, anche un tributo alla madre scomparsa nel 2001, un’opera molto cara all’artista.

Nonostante la tragedia, Piccoli trova conforto nella solidarietà degli amici e nella possibilità di far restaurare le sue opere danneggiate. Altri residenti di via Baioni, dove si trova lo studio dell’artista, raccontano storie simili di distruzione e perdita a causa del maltempo. Un’abitante mostra la sua casa trasformata in una palude, mentre i proprietari di attività commerciali come ‘Joe l’autoradio’ e ‘Sport Più’ si preoccupano per il futuro dei loro negozi e delle merci danneggiate.

La tragedia che ha colpito via Baioni non riguarda solo i residenti o le attività commerciali, ma rappresenta un problema più ampio legato all’uomo e al suo rapporto con l’ambiente. Anni di incuria e cementificazione selvaggia hanno contribuito alla devastazione causata dal nubifragio, evidenziando la necessità di affrontare seriamente i temi legati ai cambiamenti climatici ed all’ecologia.

In mezzo a tante storie di distruzione e perdita, emerge la solidarietà e la determinazione di fronte alle avversità. Gli abitanti di via Baioni lavorano duramente per riparare i danni e ricostruire ciò che è stato distrutto, dimostrando una resilienza e una volontà di andare avanti nonostante le difficoltà.

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