Ieri in tribunale a Pavia si è svolta un’altra tappa del processo che vede coinvolto Massimo Adriatici, avvocato ed ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera. L’accusa nei suoi confronti è quella di eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso Youns El Boussettaoui il 20 luglio 2021 con un colpo di pistola nella piazza Meardi di Voghera.
Durante l’udienza sono stati ascoltati i periti balistici e psichiatrici, che hanno contribuito a fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto. Dalle indagini è emerso che lo sparo è stato effettuato a una distanza compresa tra i trentacinque e i novanta centimetri, in seguito a un’aggressione subita da Adriatici.
In particolare, è stata analizzata anche la gestione dell’arma da parte dell’imputato, regolarmente detenuta per difesa personale. È stato evidenziato il tema della sicurezza nell’uso di un’arma da fuoco e delle modalità corrette per portarla con sé.
Durante l’udienza è stato ascoltato anche lo psichiatra che si era occupato della vittima, sottolineando come El Boussettaoui avrebbe dovuto ricevere un diverso supporto da parte del sistema sanitario data la sua situazione di disagio.
Il processo proseguirà il 21 giugno e le posizioni delle parti rimangono distanti: la difesa di Adriatici sostiene la legittima difesa pura, mentre i familiari della vittima e i loro legali puntano sull’omicidio volontario.
La sera dell’omicidio, Adriatici era uscito per fare un giro in centro a Voghera portando con sé la sua pistola. Dopo un alterco con El Boussettaoui, che lo aveva colpito con una manata, è scattato il fatale sparo che ha causato la morte della vittima in ospedale.
Durante le indagini è stata svolta una perizia balistica dal Ris di Parma per chiarire la dinamica dell’accaduto, e sono state raccolte tre testimonianze in un incidente probatorio.
Adriatici, nel corso dell’iter giudiziario, ha rinunciato all’udienza preliminare e ha optato per il giudizio immediato e l’apertura del dibattimento. La vicenda continua a tenere banco e a dividere le opinioni sulla legittimità dell’azione compiuta dall’avvocato.