L’assessore Massimo Adriatici è stato chiamato a giudizio per eccesso colposo di legittima difesa nel processo per la morte di Youns El Boussetaoui, avvenuta il 20 luglio 2021 a Voghera. Durante l’udienza di ieri, diversi periti sono stati chiamati a testimoniare, ma le risposte alle numerose domande rimangono incerte.

Il neurologo Simone Tonietti ha ripercorso le valutazioni sulla possibilità di una contrazione involontaria della mano destra che potrebbe aver causato lo sparo accidentale. Tuttavia, non è stato possibile determinare con certezza se questa reazione involontaria potesse essere abbastanza forte da premere il grilletto della pistola calibro 22 che Adriatici aveva in mano.

Un unico studio scientifico citato dal perito non è risultato applicabile al caso specifico, in quanto la pistola utilizzata nell’esperimento era diversa da quella coinvolta nel processo. Il medico legale Maurizio Merlano ha invece fornito informazioni sulla causa della morte della vittima e sulla traiettoria del proiettile, che sembrerebbe compatibile con uno sparo partito da Adriatici solo se la vittima si trovava sopra di lui con il busto piegato in avanti di 90 gradi.

Il perito balistico Emanuele Paniz non è stato in grado di determinare se il proiettile fosse a espansione, ma ha confermato che la tipologia era regolarmente in vendita. In sintesi, nonostante l’importante contributo dei periti, molti interrogativi rimangono ancora senza risposta in questo delicato processo.

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