Il 11 settembre 2001 è una data che rimarrà impressa nella memoria di tutti per sempre. Ventitré anni fa, un terribile attentato ha sconvolto la città di New York e il mondo intero. Rosa Sessa, una limbiatese che si trovava nella Grande mela in quel momento, ricorda ancora con angoscia quei tragici eventi.

Mio marito mi aveva chiamato al telefono, racconta Rosa, e mi aveva comunicato la terribile notizia dell’aereo schiantatosi contro una delle Torri gemelle. Poi, accendendo la televisione, ho assistito in diretta all’attacco alla seconda torre. Era come se stessi vivendo un film, tutto sembrava irreale.

Rosa Sessa, che all’epoca viveva a pochi chilometri dal World Trade Center, ricorda con emozione quel giorno che sembrava essere un martedì qualunque. Mio marito lavorava a pochi chilometri dalle Torri, continua Rosa, e si era trovato bloccato a lavoro. Da casa nostra si vedeva il fumo che si levava in cielo, si sentivano solo sirene e il flusso ininterrotto di persone che risalivano Manhattan a piedi.

Nonostante l’orrore dell’attentato, i newyorchesi hanno dimostrato grande solidarietà e spirito di sacrificio. Le strade erano piene di cartelli con i nomi delle vittime e ogni angolo della città ospitava un piccolo altare in memoria dei caduti. La reazione della gente è stata immediata, tutti si sono mobilitati per dare una mano come potevano.

Il dolore per le vittime è ancora palpabile oggi, ventitré anni dopo. Rosa ricorda con tristezza la caserma dei Vigili del Fuoco vicino a casa loro, dove molti pompieri non sono mai tornati. La visita al Memoriale, durante un viaggio a New York con la sua famiglia lo scorso agosto, è stata un’esperienza toccante. Le nuove torri più alte e moderne ora sorgono al posto delle vecchie, ma il ricordo delle vittime è sempre vivo.

L’attentato dell’11 settembre ha cambiato il mondo per sempre. Ha scatenato guerre terribili e alimentato un odio che non fa distinzioni. Tuttavia, Rosa ricorda con emozione le parole della dottoressa americana che, al momento della nascita del suo bambino, disse che quei bambini erano la speranza e la rinascita di New York.

Ventitré anni dopo, il ricordo di quel giorno rimane vivo e tangibile. Perché, come dice Rosa Sessa, certi eventi non si dimenticano mai.

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