Tre ragazzini, accusati di tentato omicidio per l’aggressione avvenuta durante il Capodanno a Meda, sono stati scarcerati e mandati in una comunità educativa. Il giudice ha accolto la richiesta dei difensori dei ragazzi, mentre si aspetta la decisione per l’unico maggiorenne coinvolto. La vittima, un 34enne pachistano, è stato gravemente ferito all’addome con un coccio di bottiglia durante l’aggressione.

I carabinieri hanno arrestato un 20enne e il fratello minorenne, insieme ad altri due ragazzi. Secondo la difesa dei due minorenni, non hanno utilizzato l’arma e non sapevano che la vittima era stata ferita. Si è parlato di un clima di intimidazione e minacce tra il gruppetto di amici presenti durante l’aggressione.

Dalle testimonianze raccolte è emerso che alcuni degli amici dei ragazzi coinvolti sono stati minacciati per impedire ai carabinieri di identificare gli aggressori. Uno dei ragazzi ha ricevuto minacce di morte dopo essere stato sentito dai militari. Il fratello minorenne ha addirittura cercato di prendersi la colpa per il fendente per evitare problemi al fratello maggiore.

La situazione è chiaramente molto complessa e delicata, e le indagini sono ancora in corso per fare chiarezza su quanto accaduto durante quell’aggressione. La decisione di mandare i ragazzi in una comunità educativa è stata presa per garantire loro un percorso di riabilitazione e per evitare il ripetersi di episodi simili in futuro.

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