Non c’è da preoccuparsi, i cittadini di Seregno possono stare tranquilli: il sindaco Alberto Rossi non si dimetterà. Nel corso degli anni ha dimostrato di possedere una straordinaria capacità, invidiabile e seconda solamente a quella del Vinavil, la famosa colla che tutti conosciamo. Il suo attaccamento alla poltrona è paragonabile a quello di certi artigiani di Lissone, eredi dei mobilieri di un tempo.

Non si dimetterà perché le lungaggini della procura di Monza stanno portando il processo verso la prescrizione. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare con la Corte dei Conti e il risarcimento danni. Rossi ne è consapevole e sa che potrebbe affrontare conseguenze diverse.

È importante ricordare che altri politici, dipinti come “farabutti” e “delinquenti” da chi li accusava, sono stati assolti dopo aver rifiutato la prescrizione. Anche se hanno dovuto affrontare enormi difficoltà, fisiche e morali, sono stati ingiustamente condannati dai media e dalla pubblica opinione.

La sinistra e la magistratura insegnano che tutti sono uguali davanti alla legge, ma la realtà spesso dimostra il contrario. Lo scandalo Aeb è solo l’ennesima conferma di questa disuguaglianza. Speriamo che la giustizia possa fare il suo corso e che tutti possano essere trattati con equità davanti alla legge e ai mezzi di comunicazione.

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