Tiziana Morandi, conosciuta come la “mantide della Brianza”, si prepara per il processo di appello che si terrà a settembre. La donna, accusata di aver narcotizzato e derubato nove uomini di diverse età, è stata condannata a 16 anni e 5 mesi di reclusione dal Tribunale di Monza.

La 48enne di Roncello, attualmente detenuta in carcere, è imputata di una ventina di reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dall’utilizzo indebito di carte di credito alla violazione della legge sugli stupefacenti. Secondo l’accusa, avrebbe somministrato benzodiazepine alle vittime per renderle incapaci di intendere e di volere.

Solo un giovane di 28 anni si è costituito parte civile nel processo, ottenendo un risarcimento per i danni subiti. Tuttavia, Tiziana Morandi sostiene di essere innocente e di aver semplicemente praticato massaggi, senza derubare nessuno.

Il pm Carlo Cinque ha sottolineato che la donna agiva in base all’età delle vittime, utilizzando diversi metodi per ottenere ciò che voleva. Tuttavia, la difesa dell’imputata afferma che la donna soffre di disturbi della personalità che potrebbero influenzare il suo comportamento.

Il processo di appello si terrà il 25 settembre e la difesa chiederà l’assoluzione per insufficienza di prove o la diminuzione della pena per seminfermità mentale. Resta da vedere quale sarà l’esito finale di questa vicenda che ha scosso la Brianza.

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