Stefano Binda, 55 anni, è stato definitivamente assolto per il delitto di Lidia Macchi. Dopo essere stato ingiustamente detenuto per tre anni, è stato dimostrato che non c’erano prove a suo carico e che era completamente estraneo ai fatti.
La Corte d’Appello di Milano ha accordato a Binda un risarcimento di 300mila euro per i danni subiti durante la sua detenzione ingiusta. Tuttavia, la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale e ha rimandato la questione alla Corte d’Appello di Milano per una rivalutazione del risarcimento.
Nell’udienza del 21 giugno, i difensori di Binda hanno ribadito che non vi erano motivi validi per la sua custodia cautelare in carcere e che l’uomo aveva sempre dichiarato la sua innocenza. La corte si è riservata la decisione su questo caso delicato.
Dopo anni di ingiustizia e sofferenza, Stefano Binda spera finalmente di ottenere giustizia e di poter riprendere la sua vita. La lotta per dimostrare la sua innocenza continua, ma almeno ora c’è la speranza di un risarcimento per i danni subiti.