I neoassunti nei centri per l’impiego protestano sulle condizioni di lavoro

La protesta riguarda gli addetti che si occupano di assistere e aiutare nel ricollocamento chi ha perso un impiego. Circa 200 dipendenti della Città metropolitana di Milano distaccati in Afol, l’azienda speciale partecipata dall’ente e da 83 Comuni a capo dei centri per l’impiego sul territorio, ieri si sono riuniti in assemblea e hanno dato mandato alla Rsu e ai sindacati per proclamare lo stato di agitazione.

Alcuni di loro sono stati assunti negli ultimi anni con il piano di potenziamento dei centri per l’impiego legato alla partita del reddito di cittadinanza. Un atto forte preceduto da un dialogo interrotto, sfociato in una mozione che denuncia “un atteggiamento evasivo da parte della Città Metropolitana e di Afol nell’affrontare le criticità che da due anni la Rsu e i sindacati hanno sollevato al tavolo delle relazioni sindacali”.

Le problematiche elencate nel documento riguardano il degrado degli ambienti e la sicurezza nei luoghi di lavoro; la definizione delle attività per cui erogare l’indennità; difformità e difficoltà nella fruizione dello smart working; la flessibilità oraria; la fruizione delle ferie e la formazione; la necessità di porre dei correttivi rispetto all’attuale sistema di valutazione; la carenza di un corretto flusso di informazioni e comunicazioni; la verifica del fabbisogno dei cellulari di servizio.

“Speriamo in una ricomposizione delle conflittualità davanti al Prefetto e in una soluzione delle questioni aperte”, spiega la segreteria di coordinamento della Rsu. “Altrimenti siamo determinati a proseguire nelle azioni di lotta. Finora non sono state date risposte alle esigenze basilari dei lavoratori, tanto che i neoassunti con il piano di potenziamento stanno rassegnando le dimissioni a raffica”.

Anche la Cgil di Milano ha diffuso, con una nota, la mozione approvata dai lavoratori. Non è l’unico fronte aperto negli uffici pubblici, perché lunedì hanno proclamato lo stato d’agitazione anche i dipendenti della Direzione Servizi Civici e Municipi del Comune di Milano. Hanno scioperato davanti al Tribunale di Milano, inoltre, fonici e trascrittori impiegati negli uffici giudiziari per chiedere “condizioni migliori e un vero contratto”.

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