Domenica 29 settembre a Marzabotto sarà una delle ultime tappe del viaggio che Mattarella sta dedicando al 1944, anno terribile per l’Italia. Si tratta dei mesi delle stragi nazifasciste, delle repubbliche partigiane spente nel sangue, dei bombardamenti alleati e della deportazione degli ebrei. Questa volta si rievocerà il massacro sui monti bolognesi compiuto 80 anni fa dalle Waffen-SS, con l’aiuto delle brigate nere, in cui persero la vita 770 persone. È importante ricordare la verità di quegli eventi, nonostante i tentativi di minimizzare o negare ciò che è accaduto.

Anche se per un certo periodo si è cercato di rimuovere gli episodi più bui della storia, come la carneficina di Marzabotto, è importante non dimenticare. Per il presidente della Repubblica è un dovere parlare di questi avvenimenti, ricordando che nessuno può escludersi dalla commemorazione di un lutto così grande e insensato. Gli episodi del passato sono la radice della nostra democrazia.

Domenica sarà presente anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, amico di Mattarella, che pronuncerà parole di scuse a nome della Germania e reciterà un requiem per le vittime. Si tratta di un’iniziativa personale, che dimostra sensibilità e rispetto per la storia. È importante che la verità su questi eventi non venga dimenticata, perché come ha scritto Attilio Bertolucci, l’assenza può essere la presenza più acuta.

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