La tutela delle libertà fondamentali delle persone disabili e il rispetto della loro dignità sono temi di estrema importanza che devono essere affrontati con determinazione e impegno. È quanto emerso durante il 37° Congresso nazionale della società italiana di criminologia a Torino, dove la Provincia di Lecco ha presentato dati allarmanti sui crimini d’odio perpetrati ai danni delle persone disabili.

In Italia nel 2022 sono stati registrati 191 reati di crimini d’odio contro persone con disabilità, con danni materiali, aggressioni fisiche e minacce. Si tratta di numeri significativi che evidenziano un fenomeno spesso sottovalutato e difficile da contrastare. Dai dati raccolti su oltre 2.330 persone iscritte al servizio di collocamento disabili della provincia di Lecco, emerge che circa il 60% degli atti criminali avviene in ambito familiare, mentre il restante 40% si verifica in contesti esterni come quello lavorativo, scolastico o sui social media.

È preoccupante constatare che le persone con disabilità sono spesso vittime di crimini ancora più gravi a causa del loro svantaggio oggettivo. Per contrastare questa situazione e prevenire ulteriori episodi, la provincia di Lecco ha attivato diversi percorsi destinati alle aziende, introducendo figure come il disability manager e il dirigente delegato all’inclusione, oltre a progetti come “Molto in comune” e “Down job” per promuovere la cultura del rispetto delle disabilità.

Secondo Cristina Pagano, dirigente responsabile, è fondamentale creare contesti che permettano di prevenire la diffusione di un’odiosa visione in cui la vittima diventa il capro espiatorio. L’obiettivo è individuare i fattori scatenanti dei crimini d’odio e realizzare progetti concreti per interrompere questa pericolosa catena. La lotta contro i crimini d’odio nei confronti delle persone disabili deve essere una priorità per tutta la società, affinché si possa garantire loro una vita dignitosa e libera da violenze e discriminazioni.

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