Il Tribunale di Varese ha emesso una sentenza di assoluzione per il titolare di una pizzeria locale, accusato di violenza sessuale su una ragazza dopo una serata trascorsa in un bar sul lago di Lugano. La decisione del tribunale ha accolto la richiesta del pubblico ministero che ha stabilito che “il fatto non sussiste” a causa dell’inattendibilità della testimonianza della giovane.

Durante il processo, il pubblico ministero ha messo in dubbio il racconto della ragazza, sottolineando il suo stato di ubriachezza e il ricordo confuso degli eventi. È stato evidenziato che era difficile dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio che l’imputato fosse consapevole della non volontà della donna.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Antonini e Fabio Stefanetti, ha concordato con la richiesta di assoluzione, mettendo in discussione la credibilità della ragazza, la cui versione è stata contraddetta da alcuni testimoni. La giovane si era costituita parte civile chiedendo un risarcimento di cinquemila euro per un presunto comportamento lesivo della sua sfera sessuale.

Il racconto della vittima, che aveva descritto dettagliatamente l’accaduto, ha sollevato dubbi sulla sua credibilità. Secondo la ragazza, l’imputato l’avrebbe portata nella sua pizzeria, chiudendo a chiave e tentando di abusare di lei. Tuttavia, il fatto che l’uomo si sia fermato dopo che la giovane ha dichiarato di essere vergine è stato interpretato dalla difesa come un segno della sua convinzione che la ragazza fosse consenziente.

L’imputato ha chiuso il suo locale e si è trasferito, senza rilasciare dichiarazioni pubbliche in merito all’accusa.

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