Il recente caso di avvelenamento da fungo velenoso nella zona di Mercallo ha riaccende l’allarme per la sicurezza nella raccolta e vendita di funghi spontanei. Un uomo di 49 anni è attualmente in gravi condizioni dopo aver ingerito un’Amanita phalloides, uno dei funghi più letali esistenti. Il paziente è stato trasferito d’urgenza al Centro Antiveleni di Niguarda, dove i medici stanno facendo il possibile per stabilizzarlo e contenere gli effetti dell’avvelenamento.
Secondo le prime ricostruzioni, il fungo sarebbe stato acquistato da un venditore ambulante lungo la strada, dove è facile confondere specie commestibili con specie velenose come l’Amanita phalloides. Questo caso segue quello avvenuto pochi giorni fa a Cassano Magnago, dove una coppia di anziani è rimasta intossicata dallo stesso fungo, con esito fatale per l’uomo.
La stagione dei funghi di quest’anno ha visto una crescita eccezionale di specie selvatiche, anche in aree urbane e giardini, rendendo più complicata l’identificazione delle specie commestibili. Gli esperti avvertono sui rischi di raccogliere e acquistare funghi senza la dovuta conoscenza o certificazione.
Il micologo Sergio Ruini ha sottolineato l’importanza di osservare attentamente la base del fungo per distinguere le specie velenose. Amanita phalloides è riconoscibile per la ‘calza’ bianca alla base, chiamata volva, spesso confusa con specie commestibili come i prataioli. Bastano pochi grammi di questo fungo per causare gravi danni e il periodo di latenza dell’intossicazione varia dalle 12 alle 24 ore.
Gli esperti consigliano di non raccogliere o acquistare funghi senza consulenza micologica, soprattutto per chi non ha esperienza. L’identificazione corretta dei funghi può salvare vite e prestare attenzione ai dettagli, come la base del gambo, è essenziale per evitare tragici errori.