Un angolo di paradiso terrestre in città: è così che presto diventerà l’oasi ambientale dello stagno di San Rocco a Merate. Grazie all’intervento degli specialisti dell’azienda agricola di Matteo Manzoni di Ballabio, il laghetto verrà riqualificato e rinaturalizzato per restituire la vita che un tempo lo caratterizzava.
Attualmente ridotto a poco più di una pozza di fanghiglia e detriti, lo stagno di San Rocco ospita pesci, ninfee e diversi animali che rischiano di scomparire a causa dell’inquinamento. Per questo motivo, verrà prosciugato, dragato e riempito nuovamente con acqua pulita e specie autoctone che contribuiranno al mantenimento dell’ecosistema.
Inoltre, verranno realizzati punti di osservazione, aree di sosta e un camminamento per permettere a tutti di godere di questo angolo di natura in città. Il costo dell’operazione si aggira intorno ai 300mila euro, ma l’obiettivo è quello di minimizzare l’impatto ambientale nonostante l’intervento drastico.
Il biologo delle acque interne Giuseppe Alessandro Balestrieri sarà responsabile del ripopolamento dello stagno una volta completati i lavori, mentre l’esperto forestale Davide Beccarelli ha già firmato il piano di salvataggio. Una storia antica, quella dello stagno di San Rocco, che ha visto contese per i diritti di pesca e di utilizzo nel corso dei secoli, ma che ora viene restituito alla comunità grazie alla generosità dei privati che lo hanno ceduto all’Amministrazione comunale.
Grazie a questo intervento, il laghetto di San Rocco tornerà ad essere un gioiello della natura, un luogo di pace e tranquillità in cui flora e fauna potranno prosperare senza l’ombra dell’inquinamento. Un esempio di come sia possibile conciliare progresso e rispetto per l’ambiente, rendendo le nostre città sempre più verdi e sostenibili.