Il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza di primo grado che ha dato ragione alla “mancata sposa” e ha condannato il Comune a versarle un risarcimento di 15 mila euro. La donna aveva chiesto il risarcimento del danno dopo la morte del suo compagno, avvenuta a causa del coronavirus nel febbraio 2021. Il Comune, infatti, non aveva preso in carico la richiesta di procedura d’urgenza per celebrare il matrimonio prima che l’uomo morisse.
I legali della donna avevano chiesto un risarcimento di 229.423 euro, ma il Tribunale ha deciso di riconoscerle solo 15 mila euro. Nonostante ciò, la Giunta comunale ha deciso di ricorrere alla Corte d’Appello contro questa sentenza, definendola erronea e affermando che non vi erano colpe nella condotta dell’ufficiale di stato civile.
La vicenda, che ha suscitato molte polemiche, sarà oggetto di ulteriori udienze per determinare eventuali danni patrimoniali legati alla perdita della pensione di reversibilità da parte della donna. Resta quindi aperta la questione e si attende il prossimo 29 gennaio per ulteriori sviluppi.