Carlo Chiaravalloti, conosciuto come “Lao” nel mondo della Resistenza, ci ha lasciati serenamente nel sonno all’alba del 1° novembre. Appartenente alla Brigata “Riccardo Rinaldi” e al Battaglione “Peppo”, è stato uno dei protagonisti della liberazione di Sondrio il 28 aprile 1945. La sua figura è stata immortalata in un’immagine emblematica durante la sfilata partigiana del 9 maggio 1945, giovane e carico di speranza.

Fausta Messa, per ISSREC e ANPI, ha sottolineato come la Resistenza di Carlo fosse principalmente civile, dedicata a portare messaggi e documenti tra le forze organizzate della Resistenza in provincia di Sondrio. Insieme ai suoi fratelli Elena e Vito, ha collaborato fin da giovane con il movimento partigiano, spinto dalla solidarietà verso i perseguitati e dalla voglia di libertà.

A soli 17 anni, Carlo ha preso parte alla liberazione di Sondrio, un momento di grande gioia per la popolazione che finalmente si sentiva libera. Anche dopo la fine della guerra, ha continuato a partecipare attivamente alle celebrazioni del 25 aprile e a portare la sua testimonianza nelle scuole.

Il figlio Bruno ha raccontato la sua esperienza partigiana nel film “Una questione privata” del 2008, mentre un’intervista di Carlo compare nel libro di Gad Lerner, “Noi partigiani della Resistenza italiana” del 2020. La sua memoria e il suo impegno resteranno per sempre vivi nella storia di Sondrio e della Resistenza.

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