Un’imponente operazione di sequestro è stata eseguita ai danni di un imprenditore edile di Saronno, coinvolto in un’inchiesta per truffa ai danni dello stato riguardante il bonus facciate. Le indagini hanno portato all’individuazione di 23 persone coinvolte nel raggiro che ha permesso di ottenere guadagni illeciti attraverso l’indebito accesso al bonus facciata.
L’imprenditore, originario della provincia di Napoli, era già gravato da un debito nei confronti dello stato di circa 17 milioni di euro. Nonostante dichiarasse di vivere in un modesto scantinato, in realtà conduceva un tenore di vita lussuoso, dimorando in una villa con piscina riscaldata insieme alla sua famiglia.
Le società facenti capo all’imprenditore attestavano di aver eseguito lavori di restauro della facciata esterna degli edifici, ma gli accertamenti hanno dimostrato che tali lavori non venivano effettivamente eseguiti. In molti casi, i costi dei lavori erano gonfiati e gli importi richiesti superavano addirittura il valore dell’immobile stesso.
Le indagini hanno anche evidenziato che l’imprenditore aveva creato un’identità fittizia, dichiarando redditi esigui per eludere il fisco. Grazie a un sistema di copertura, era riuscito a vivere nel lusso e a spendere ingenti somme in beni di lusso e viaggi, nonostante i debiti accumulati.
Il sequestro preventivo ha coinvolto numerosi beni dell’imprenditore, tra cui fabbricati, terreni, autovetture di alta gamma, orologi di pregio, gioielli, rapporti bancari e finanziari, oltre a una consistente somma in contanti. L’intero patrimonio è stato valutato per una cifra superiore ai 15 milioni di euro.
L’operazione ha permesso di porre fine alle attività illecite dell’imprenditore e di recuperare parte dei guadagni ottenuti in modo fraudolento. Le indagini proseguono per individuare e perseguire tutte le persone coinvolte nella truffa ai danni dello stato.