Le violenze nei confronti degli arbitri sono un problema serio che affligge il mondo del calcio dilettantistico e giovanile. Gli insulti, le aggressioni fisiche e le offese discriminatorie sono all’ordine del giorno, con un aumento preoccupante dei casi riscontrati nella scorsa stagione. Nonostante le sanzioni siano state inasprite, le violenze gravi non accennano a diminuire. Recentemente, si sono verificati episodi gravi durante partite dei tornei LND e Settore Scolastico Giovanile della Figc in Lombardia, che hanno portato a squalifiche per sessismo e a provvedimenti disciplinari nei confronti di genitori “ultra”.

Il tema delle violenze verso gli arbitri torna d’attualità in vista delle elezioni per la carica di presidente dell’Associazione Arbitri. È necessario affrontare questo problema culturalmente, educando i giocatori e i dirigenti sul rispetto per l’arbitro, che non è un nemico ma un elemento fondamentale del gioco. Le sanzioni devono essere applicate in maniera più severa, coinvolgendo anche i responsabili nel portafogli.

Le violenze non risparmiano nemmeno le giovani ragazze-arbitri, che sono state vittime di episodi violenti. È importante proteggere i baby-arbitri che finiscono in ospedale, garantendo loro il sostegno legale necessario. La Figc ha deciso di anticipare una somma agli arbitri per aiutarli in situazioni di difficoltà. È fondamentale non scoraggiare i giovani che desiderano intraprendere la carriera di arbitro, nonostante le difficoltà e le minacce che possono incontrare all’interno del sistema.

La violenza nei confronti degli arbitri è un problema che coinvolge tutti, dalle società ai tifosi. È necessario agire con decisione per eliminare questo fenomeno, proteggendo chi svolge un ruolo cruciale nel mondo del calcio.

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