I baby killer hanno ricevuto una condanna bis: “Erano lucidi e consapevoli”. Nessuno sconto per infermità. Nel quarto processo, i due ragazzi sono stati nuovamente condannati per aver inflitto più di 30 coltellate a Cristian Sebastiano, di 42 anni, di fronte alla sua abitazione nel quartiere San Rocco di Monza. Nonostante l’accusa di infermità mentale, i giudici hanno stabilito che non vi erano compromissioni psicopatologiche e hanno confermato la condanna.

Gli avvocati dei minorenni avevano presentato ricorso alla Corte di Cassazione, che aveva annullato la sentenza precedente. Tuttavia, una nuova perizia psichiatrica ha escluso l’incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Di conseguenza, i ragazzi sono stati condannati a 12 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione.

Non è stato concesso loro alcun sconto per l’infermità mentale parziale e non potranno svolgere lavori socialmente utili per estinguere i reati commessi. Attualmente in libertà in attesa della sentenza definitiva, i ragazzi hanno dovuto abbandonare il percorso di recupero che stavano affrontando. La Procura ha contestato loro anche l’aggravante della premeditazione, ma i minorenni hanno sempre negato.

I familiari di Cristian continuano a chiedere giustizia e si sono costituiti parti civili al processo. Nonostante tutto, non potranno chiedere un risarcimento dei danni, poiché si tratta di procedimenti con imputati minorenni. Resta da attendere le motivazioni dell’appello bis, che saranno rese note entro 90 giorni, per decidere se presentare un altro ricorso in Cassazione.

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