I due baby killer del pusher delle case popolari sono stati nuovamente condannati nel quarto processo, ma sono ancora in libertà in attesa della sentenza definitiva. I due ragazzi, di 14 e 15 anni, hanno inflitto più di 30 coltellate a Cristian Sebastiano, 42 anni, di fronte alla sua abitazione nel quartiere San Rocco di Monza, rubandogli una dose di cocaina. Dopo essere stati condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione nel primo processo, la Corte di Appello ha ridotto la pena a 12 anni, 10 mesi e 20 giorni, considerando le attenuanti della minore età prevalenti sulle aggravanti dei reati di omicidio volontario premeditato e rapina contestate.

La difesa degli imputati ha cercato di dimostrare che i ragazzi avevano una “largamente scemata capacità di intendere e di volere” a causa delle condizioni disagiate di crescita personale e dell’abuso di droghe fin dalla pubertà. Tuttavia, una nuova perizia psichiatrica ha escluso che ci fossero incapacità, anche parziali, di intendere e di volere al momento del fatto. I ragazzi sono stati scarcerati per la scadenza dei termini di custodia cautelare, ma dovranno tornare in carcere solo dopo la sentenza definitiva.

La Procura ha contestato loro anche l’aggravante della premeditazione, ma i minorenni hanno sempre negato. I familiari di Cristian, che si sono costituiti parti civili al processo, chiedono giustizia, anche se non è possibile chiedere un risarcimento dei danni nei procedimenti con imputati minorenni. I legali dei ragazzi attendono ora le motivazioni dell’appello bis per decidere se presentare un altro ricorso in Cassazione.

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