Il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, insieme ad altri cinque imputati, è stato rinviato a giudizio nel procedimento sull’aggregazione industriale fra Aeb e A2A. La decisione è stata presa dal Gup del Tribunale di Monza, Elena Sechi, che ha fissato la prima udienza per il 17 marzo e ha designato Valentina Schivo come giudice del processo.
Durante la quinta udienza preliminare svoltasi questa mattina al Tribunale di Monza, il Gup ha accusato i sei imputati di turbata libertà di scelta del contraente e turbativa d’asta. Tra di loro ci sono il sindaco Alberto Rossi, il segretario comunale Alfredo Ricciardi, l’assessore Giuseppe Borgonovo, l’ex presidente di A2A Giovanni Valotti, l’ex presidente di Aeb Loredana Bracchitta e Pierluigi Troncatti, partner della società Roland Berger.
Le accuse della Procura di Monza riguardano un presunto danno economico per Aeb di almeno 60 milioni di euro e un mancato profitto di almeno 5,7 milioni di euro a favore dell’azienda. Si sta valutando anche la possibile sopravvalutazione degli asset conferiti da A2A. Le contestazioni ruotano attorno alla mancata gara di evidenza pubblica per la scelta del partner privato da affiancare ad Aeb, che aveva selezionato A2A come socio senza un’asta pubblica.
Gli imputati hanno respinto tutte le accuse della Procura, sostenendo di aver agito in buona fede e sulla base di pareri autorevoli, senza favoritismi verso A2A. I legali di Valotti e Bracchitta hanno già presentato una controperizia per confutare le conclusioni del consulente tecnico incaricato dalla Procura.
La vicenda giudiziaria continua a tenere banco e sarà interessante seguire lo svolgimento del processo e le argomentazioni delle varie parti coinvolte. La giustizia dovrà fare luce su questa controversa operazione industriale e stabilire se sono state commesse delle irregolarità o se si è trattato di un normale processo decisionale.