Il processo per l’ex presidente della Camera Irene Pivetti è iniziato questa mattina a Busto Arsizio, insieme all’imprenditore Luciano Mega, la figlia, il genero e alcuni collaboratori. Sono accusati di frode in pubbliche forniture, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio in relazione a una commessa di mascherine da 35 milioni di euro ottenuta dalla Protezione Civile nel 2020 durante la pandemia da Covid.
Secondo il pubblico ministero Ciro Caramore, Pivetti avrebbe importato dalla Cina milioni di mascherine che non rispettavano i requisiti minimi per poterle utilizzare. Alcune sono state distribuite, altre sequestrate e molte non sono mai arrivate. L’affare di 35 milioni di euro avrebbe perso traccia dei soldi in un sistema di trasferimenti di denaro tra diverse società in tutto il mondo.
Pivetti si è dichiarata estranea alle accuse e ha ribadito la sua innocenza. Ha sottolineato che le mascherine erano in regola e che il processo le permetterà di dimostrarlo. Il suo legale e l’avvocato di Mega hanno sollevato la questione della competenza territoriale del processo, chiedendo di spostarlo a Milano o Roma.
Il tribunale dovrà decidere sulla questione entro la prossima udienza del 19 dicembre. Resta da vedere come si evolverà la vicenda e se la verità verrà alla luce.