La tassa di soggiorno è una nuova imposta locale entrata in vigore a Gallarate lo scorso primo aprile. Secondo le stime della Commissione Bilancio, il Comune dovrebbe introitare circa 100mila euro con questa tassa entro il 2024, una cifra inferiore rispetto ai 200mila euro inizialmente previsti. Questa differenza è dovuta a diversi fattori, tra cui il ritardo degli operatori nel adeguarsi alla nuova normativa e la sovrastima delle presenze censite.

Inoltre, durante l’ultima seduta della Commissione Bilancio è emerso che è stata avviata un’azione di controllo per verificare le situazioni poco chiare legate all’economia sommersa nel settore dell’ospitalità. Questo controllo è finalizzato a contrastare l’abusivismo dilagante, che ha portato alla decisione di introdurre la tassa di soggiorno.

Questa nuova imposta si applica a chi soggiorna nelle strutture ricettive della città, con tariffe che vanno da 1,5 a 5 euro a notte. Tra le categorie esentate vi sono i disabili gravissimi e gli studenti e docenti presenti in città per progetti di mobilità Erasmus o di scambio linguistico-culturale.

La tassa di soggiorno è uno strumento importante per il Comune di Gallarate, non solo per aumentare le entrate ma anche per contrastare l’evasione fiscale nel settore dell’ospitalità. Con l’azione di controllo avviata e l’adesione favorevole dell’associazione B&B Varese, si spera di riuscire a far emergere il sommerso e a garantire una maggiore trasparenza e regolarità nel settore turistico della città.

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