Il prossimo lunedì 25 novembre 2024, si terrà un’udienza di grande importanza presso il tribunale di Sondrio riguardante uno dei casi ambientali più controversi della Valtellina: quello dell’area ex Falck di Novate Mezzola e della discarica del Giumello nel comune di Samolaco. Il Comune di Novate Mezzola e diverse associazioni si sono costituite parte civile, mettendo in luce una vicenda che rappresenta un’eredità amara dell’industrializzazione passata.
L’area ex Falck e la discarica del Giumello sono simboli di un passato industriale segnato da gravi conseguenze ambientali. Secondo il sindaco di Novate Mezzola, Fausto Nonini, sotto il piazzale dell’ex acciaieria e nella discarica si trovano scorie industriali contenenti cromo esavalente, un metallo pesante altamente tossico e cancerogeno. Questi materiali hanno contaminato il terreno e la falda acquifera sottostante per decenni.
Negli anni 2000 è stato avviato un progetto per contenere i rischi ambientali, che prevedeva misure come la copertura con asfalto e argilla nell’area Falck, teli nella discarica e la realizzazione di barriere idrauliche per evitare il dilavamento del cromo esavalente nella falda. Sebbene le opere siano state completate, solo nel 2015 la Provincia di Sondrio ha rilasciato la certificazione di bonifica. Tuttavia, secondo il sindaco Fausto Nonini, ci sono gravi incongruenze: alcune barriere idrauliche non sono state realizzate e molti piezometri, fondamentali per il monitoraggio delle acque sotterranee, risultano ostruiti o manomessi, rendendo i controlli inefficaci.
Il sindaco solleva dubbi sulla corretta esecuzione dell’asfalto per impermeabilizzare l’area Falck, mettendo in discussione la validità della certificazione di bonifica rilasciata dalla Provincia di Sondrio. Fausto Nonini evidenzia numerose violazioni del progetto originale e chiede che la magistratura presti particolare attenzione a questa situazione così grave.