La badante ucraina Yevheniia Slobodyska e suo marito Aldo Di Marco sono stati condannati in Corte d’Appello a Brescia per aver abusato dello stato di infermità e deficienza psichica di Franca Lombardi, residente a Torre dè Picenardi. La coppia ha indotto la donna a sottoscrivere un testamento in cui la nominava erede universale. La condanna è stata confermata in secondo grado, con tre anni per la badante e due anni e sei mesi per il marito.
I cugini di primo grado della Lombardi, rappresentati dagli avvocati Alessio Romanelli, Giulia Zambelloni e Mariateresa Pagliari, hanno ottenuto un risarcimento di 3.000 euro ciascuno. La procura ha sostenuto che la capacità cognitiva della Lombardi era compromessa e che i due imputati hanno approfittato della sua situazione per trarne vantaggio finanziario.
La vedova possedeva un consistente patrimonio, ma secondo l’accusa, la badante e il marito hanno effettuato numerosi acquisti e prelievi non necessari. La difesa ha respinto le accuse, sostenendo che la Lombardi era autonoma e si faceva carico delle sue spese.
La situazione si è complicata ulteriormente con la scomparsa di un testamento dettagliato in cui la Lombardi lasciava i suoi beni a parenti e amici. Questo documento è stato sostituito da un testamento breve in cui la donna nominava la badante come unica erede. I cugini sostengono di essere stati sempre presenti e attenti alle esigenze della Lombardi, senza mai intromettersi nella gestione del suo patrimonio.
La vicenda è ancora in corso e si prospetta un ulteriore giudizio civile per liquidare il resto del risarcimento dovuto ai cugini della Lombardi.