Attilio Mazzetti, un ex procacciatore d’affari di 39 anni, si è trovato di fronte al giudizio ordinario per il caso relativo alla distrazione di fondi ai danni della Onlus “Uniti per la provincia di Cremona”. Mazzetti è stato accusato di associazione a delinquere finalizzata ad appropriarsi indebitamente di 300mila euro versati dai cremonesi alla onlus. Durante il processo, Mazzetti ha dichiarato di aver commesso errori ma di non essere un mostro, sottolineando di essersi trovato in una situazione più grande di lui.
L’avvocato di Mazzetti ha sottolineato che l’imputato credeva di agire in buona fede e di aver fiducia in Renato Crotti, ex gestore della onlus. Tuttavia, l’accusa sostiene che Mazzetti abbia agito come reclutatore di imprenditori amici, emettendo fatture false per ricevere pagamenti dalla onlus e riciclare denaro attraverso conti esteri.
Durante l’udienza, un finanziere ha spiegato che l’indagine è nata da segnalazioni di operazioni sospette riguardanti bonifici disposti dalla onlus a favore di Cristiano Bozzoli, titolare di un’impresa di vendita di stufe e caldaie. Bozzoli aveva ammesso che le consegne di pasti caldi indicate nelle fatture non erano mai avvenute e che gli importi fatturati venivano restituiti in contanti dopo aver trattenuto il margine concordato.
L’accusa sostiene che le fatture emesse da Bozzoli e Mazzetti fossero false e mirate ad appropriarsi del denaro raccolto dalla onlus durante l’emergenza sanitaria. La finanza è risalita alla figura di Renato Crotti, considerato uno dei promotori dell’associazione per delinquere.
Il processo continuerà il prossimo 16 dicembre, mentre Mazzetti si difende sostenendo di essere stato ingannato da Crotti e di non aver mai agito con cattive intenzioni.