Un’avvocatessa varesina è stata condannata per diffamazione nei confronti di un sacerdote della Chiesa lombarda. Secondo la donna, il religioso stava intrattenendo una relazione sentimentale con una donna vedova. La sentenza è stata emessa lunedì 2 dicembre dal Giudice di pace di Varese, che ha inflitto una multa di 1.000 euro alla professionista. Inoltre, dovrà risarcire il sacerdote con una provvisionale di 3.000 euro, così come le due donne coinvolte nella vicenda.

Il processo, durato due anni, è stato caratterizzato dalle testimonianze in aula di diverse persone. Il sacerdote, molto noto nell’ambiente clericale, ha deciso di querelare l’avvocatessa dopo aver appreso delle voci che lo accusavano di essere il padre della figlia minorenne della donna vedova. Dopo aver sottoposto al test del DNA che ha dato esito negativo, il religioso ha deciso di costituirsi parte civile insieme alle due donne coinvolte.

Durante l’istruttoria dibattimentale, diversi testimoni hanno confermato i sospetti dei vicini di casa della vedova riguardo alla natura del suo rapporto con il sacerdote. Tuttavia, dopo anni di sofferenza, il religioso ha potuto finalmente vedere ristabilita la verità dei fatti grazie all’intervento dell’avvocato che lo ha difeso.

La vicenda potrebbe ora approdare in tribunale a Varese per un eventuale processo di appello. In ogni caso, la sentenza del Giudice di pace ha sancito che le accuse di diffamazione mosse dall’avvocatessa erano prive di fondamento.

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