Il salvataggio della speleologa Ottavia Piana è stato un intervento complesso e delicato, conclusosi alle prime ore di mercoledì 18 dicembre. Dopo essere rimasta bloccata nell’Abisso Bueno Fonteno a causa di una caduta di cinque metri che le ha causato diverse fratture, la 32enne è finalmente in salvo grazie all’operazione coordinata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) e diretta da Andrea Gigliuto di Saronno.

Dopo ben 80 ore di attesa e di lavoro incessante da parte dei soccorritori, Ottavia è stata finalmente riportata in superficie e trasportata in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è attualmente ricoverata. Nonostante le gravi ferite riportate, la donna ha continuato a incoraggiare i soccorritori durante la risalita, dimostrando un grande coraggio e determinazione.

L’intervento di salvataggio si è concluso con un anticipo di circa 24 ore rispetto alla tabella di marcia prevista, grazie alla velocità con cui è stato percorso l’ultimo tratto di grotta e alle operazioni di decostruzione degli spazi avvenute in precedenza. Sul posto sono giunti anche i familiari di Ottavia, che hanno potuto finalmente riabbracciarla in un momento di grande emozione e sollievo.

L’intera operazione di soccorso ha coinvolto ben 159 membri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da tredici regioni diverse, dimostrando ancora una volta la grande solidarietà e professionalità di chi si dedica alla ricerca e al salvataggio in situazioni di emergenza. La festa tra i soccorritori è scattata una volta terminata con successo l’operazione, celebrando la salvezza di Ottavia Piana e la fine di un’esperienza tanto difficile quanto emozionante.

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