Suor Anna Donelli, la religiosa accusata di aver aiutato il clan di ‘ndrangheta dei Tripodi, rimarrà agli arresti domiciliari. Il Tribunale di Brescia ha respinto la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare presentata dal suo avvocato. La suora, che lavora come volontaria in istituti penitenziari, è accusata di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Si ritiene che abbia aiutato i membri del clan a comunicare tra loro all’interno e all’esterno del carcere, pianificando strategie criminali e risolvendo dissidi. Secondo l’accusa, avrebbe stretto un “patto” con Stefano Tripodi, capo della famiglia mafiosa. La difesa afferma che Suor Anna non era a conoscenza del ruolo criminale dei Tripodi e si limitava a svolgere il suo ruolo evangelico senza giudicare. La vicenda continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, mentre la suora rimane agli arresti domiciliari in attesa del processo.

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