Un uomo di 76 anni di Cremona è stato accusato di circonvenzione di incapace. Secondo la procura, avrebbe approfittato della fiducia costruita nel corso degli anni con Giuliana, 91 anni, conosciuta attraverso un parente di lei, e del suo stato di infermità mentale, inducendola a compiere operazioni bancarie senza il suo consenso. L’uomo avrebbe accompagnato personalmente la donna in banca, facendole firmare varie causali e ottenendo somme in contanti per un totale di 5.000 euro.
Inoltre, avrebbe fatto attivare la carta di credito emessa dalla Bpm di Cremona, di cui si sarebbe impossessato insieme al codice Pin, permettendogli di effettuare prelievi di diverse somme che avrebbe poi versato sul suo conto corrente. L’imputato avrebbe anche convinto l’anziana a donare 30.000 euro al nipote. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il primo luglio e il sei settembre 2021. Tuttavia, il nipote, sentito in udienza, ha affermato che quei soldi erano una donazione che la zia aveva voluto fargli.
L’uomo, difeso dall’avvocato Cesare Grazioli, si presenterà in tribunale il prossimo 11 aprile per difendersi dalle accuse. Ha respinto tutte le accuse, sostenendo di aver avuto un ottimo rapporto con l’anziana e che le sue azioni erano solo nel suo interesse. La donna è purtroppo deceduta lo scorso agosto nella casa di riposo di Sesto Cremonese.