L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è attualmente al lavoro per gestire la situazione di emergenza causata dall’attacco hacker subito dall’Asst Rhodense. Gli ospedali di Garbagnate, Bollate e Rho, insieme ad altri presidi sanitari della zona, sono stati colpiti e si prevede che ci vorranno almeno due settimane per ripristinare completamente i servizi. Le attività ospedaliere non urgenti sono state rinviare, inclusi esami e interventi medici, mentre le ambulanze sono state dirottate e le attività di medicina nucleare, radiologia e laboratorio analisi sono state bloccate.

La polizia postale sta indagando sul caso e si vocifera che sia stato richiesto un riscatto di 3 milioni di euro, ma non ci sono conferme ufficiali. Inoltre, non è chiaro se i dati sensibili dei pazienti siano stati compromessi durante l’attacco informatico. Altri ospedali della Lombardia hanno avuto problemi ai sistemi informatici, ma in quel caso sembrerebbe essere stato un disservizio del Data center di Aria, l’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti.

Il Partito Democratico ha chiesto chiarezza sulla situazione e ha sollevato dubbi sulla sicurezza dei dati sanitari. È importante capire cosa sia accaduto e se siano state prese tutte le misure necessarie per proteggere le strutture sanitarie da eventi simili. La sicurezza dei dati sanitari è un tema di fondamentale importanza e non può essere messa a rischio in questa maniera.

La Regione e le autorità competenti devono fare luce su quanto accaduto e garantire che situazioni del genere non si ripetano in futuro. La tutela dei dati sensibili dei pazienti e il corretto funzionamento delle strutture sanitarie devono essere una priorità assoluta.

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