Caro direttore, vorrei condividere con lei la brutta esperienza che io e mia moglie abbiamo vissuto di recente. Nonostante la nostra età avanzata, non ci piace restare chiusi in casa tutto il giorno. Così, lo scorso 29 maggio, una giornata di sole, abbiamo deciso di fare una passeggiata in Città Alta di Bergamo per vedere il famoso Parking Fara.
Una volta arrivati, siamo entrati senza problemi e abbiamo parcheggiato al quarto piano. Dopo aver visitato la zona, ci siamo diretti verso l’uscita. Abbiamo notato una scritta che indicava i servizi igienici al settimo piano, ma abbiamo preferito scendere a piedi anziché prendere l’ascensore. Ci siamo trovati di fronte a due porte rosse e, non sapendo quale fosse l’uscita, abbiamo scelto quella che sembrava più logica.
Una volta dentro, ci siamo ritrovati in un corridoio stretto e buio, con porte che portavano in direzioni diverse. Non essendo convinti di essere sulla strada giusta, abbiamo deciso di tornare indietro. Purtroppo, la porta rossa si era chiusa e non si apriva dall’esterno. Abbiamo cercato un modo per uscire, ma senza successo.
La situazione stava diventando preoccupante, soprattutto per mia moglie che cominciava a sentirsi claustrofobica. Fortunatamente, siamo riusciti a risolvere la situazione e ad uscire sani e salvi da quella situazione angosciante. Questo episodio ci ha fatto riflettere sull’importanza di avere indicazioni chiare e visibili in luoghi pubblici, soprattutto per le persone anziane come noi.