L’omicidio di Mohamed Ibrahim, avvenuto nella notte dell’11 gennaio 2023 a Cassolnovo, ha scosso profondamente la comunità locale. Secondo il Pubblico Ministero Andrea Zanoncelli, padre, madre e figlio hanno avuto un ruolo determinante nella morte del 44enne, trovato carbonizzato all’interno della sua auto tre giorni dopo il delitto.
Durante il processo, il pm ha chiesto 30 anni di reclusione per il padre Antonio Rondinelli e il figlio Claudio Rondinelli, e 16 anni per la madre. Zanoncelli ha sottolineato la mancanza di sensibilità da parte degli imputati, che non hanno mai mostrato rimorso per quanto accaduto. La parte civile ha inoltre richiesto il sequestro dello stabile dove è avvenuto l’omicidio, per un eventuale risarcimento alla famiglia della vittima.
La procura ritiene che Ibrahim sia stato ucciso all’interno del capannone di famiglia a causa di questioni legate all’intestazione di un immobile, necessario per ottenere l’affido esclusivo di una figlia. Le prove raccolte, tra cui tabulati telefonici e intercettazioni, puntano tutte verso la famiglia Rondinelli.
La testimonianza del fidanzato di una delle figlie di Rondinelli ha contribuito a incastrare la famiglia, rivelando dettagli cruciali sull’occultamento del cadavere e sulle dinamiche che hanno portato all’omicidio. La Corte presieduta da Elena Stoppini dovrà ora valutare le prove presentate e decidere sulla colpevolezza degli imputati.
Il processo si è rivelato particolarmente complesso, con numerose vicende e tensioni tra le parti coinvolte. La famiglia della vittima chiede giustizia e si prepara a continuare la battaglia legale per ottenere verità e giustizia per la morte di Mohamed Ibrahim.