La polizia ha individuato i gruppi di protagonisti della “battaglia” del 3 giugno scorso a Gallarate: uno era composto da soggetti di origine subsahariana e l’altro da giovani nordafricani, albanesi e romeni.

L’intensificazione dei servizi di vigilanza e controllo a Gallarate ha permesso di sviluppare un’attività investigativa che ha portato al deferimento di 10 soggetti, di cui uno minorenne, per i reati di rissa, porto di oggetti atti ad offendere e minaccia aggravata. Inoltre, il Questore di Varese ha emesso il c.d. “Daspo Willie” nei confronti degli stessi indagati, vietando loro l’accesso ai locali e agli esercizi pubblici situati nel centro cittadino di Gallarate e nelle zone limitrofe alla stazione ferroviaria per due anni.

La ricostruzione degli episodi violenti vicino alla stazione ferroviaria ha evidenziato come i due gruppi coinvolti fossero composti da soggetti di diverse origini. Dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza è emerso che i giovani nordafricani, albanesi e rumeni si sono scontrati con i soggetti di origine subsahariana, dando luogo a scontri violenti con l’utilizzo di bottiglie di vetro e un martello.

Le autorità competenti hanno risposto prontamente emettendo il provvedimento del “Daspo Willie” per prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire la sicurezza pubblica. Questo provvedimento comporta il divieto di accesso ai locali pubblici per i daspati coinvolti nella rissa, con sanzioni che vanno dalla reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa da 8 mila a 20 mila euro in caso di violazione.

La cittadinanza di Gallarate è stata allarmata da questi episodi di violenza e si è appoggiata alle forze dell’ordine per garantire la sicurezza e prevenire ulteriori incidenti simili. La collaborazione tra le autorità e la comunità locale è fondamentale per contrastare fenomeni di questo genere e garantire un ambiente sicuro per tutti.

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