Ilaria Salis, attivista e eurodeputata eletta con Avs a Bruxelles, ha recentemente sollevato una questione scottante: le carceri sono razziste e classiste. Questa constatazione ha suscitato grande scompiglio e ha portato alla luce una realtà difficile da accettare. Salis, che ha trascorso più di un anno in prigione in Ungheria, ha sostenuto la necessità di abolire le carceri minorili e ha evidenziato le disuguaglianze presenti nel sistema carcerario.

In un post pubblicato di recente, Salis ha spiegato in modo chiaro e diretto perché ritiene che il sistema carcerario sia razzista e classista. Ha evidenziato come le persone italiane e benestanti abbiano meno probabilità di finire in prigione rispetto a stranieri e persone povere. Ha fatto notare come i giovani delle periferie siano spesso imprigionati per reati di lieve entità, mentre i rampolli delle famiglie benestanti sfuggano alla galera.

Salis ha promesso di continuare a occuparsi di questo tema e di portare avanti la sua battaglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle disuguaglianze presenti nel sistema carcerario. Ha sottolineato l’importanza di affrontare il nesso tra classe, razza e sistema carcerario e ha invitato associazioni, esperti, accademici e attivisti a unirsi a lei in questa lotta per la giustizia e l’uguaglianza.

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