Il numero delle aggressioni subite dai medici e dagli infermieri all’interno delle strutture sanitarie continua ad aumentare, creando preoccupazione tra gli operatori sanitari. Attualmente, 50 sanitari a Pavia hanno richiesto il trasferimento per garantire la propria incolumità.

Le aggressioni all’interno delle strutture sanitarie stanno diventando sempre più frequenti, mettendo a rischio la vita degli operatori che lavorano per salvare vite umane. Il tasso di aggressioni nei pronto soccorsi è particolarmente elevato e la mancanza di agenti di polizia all’interno delle strutture è una delle principali cause di preoccupazione.

Il Nursing Up Sindacato Nazionale Infermieri ha chiesto al Viminale un dossier dettagliato sulla presenza delle forze dell’ordine negli ospedali italiani, sottolineando la necessità di garantire almeno un agente h24 nei grandi ospedali delle città capoluogo. Il Presidente Nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, ha sottolineato l’importanza di un ulteriore dispiegamento di forze di sicurezza per proteggere gli operatori sanitari.

Nel territorio pavese, sono state registrate quasi 300 aggressioni in un solo anno, causando la fuga di 50 medici e infermieri per paura di essere aggrediti durante il lavoro. Questo ha portato ad un aumento delle ore lavorative per i professionisti rimanenti e all’assunzione di nuovi professionisti presso il Policlinico San Matteo di Pavia.

Per garantire maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie pavesi, sono in corso le selezioni per le Guardie Armate e sono attive telecamere di videosorveglianza 24 ore su 24. È fondamentale che vengano adottate misure concrete per proteggere gli operatori sanitari e garantire un ambiente di lavoro sicuro all’interno delle strutture sanitarie.

Articolo precedenteIndagine a Piacenza: il caso della corruzione nel Dipartimento di Sanità Pubblica
Articolo successivoMilano: la verità nascosta dietro i dati di criminalità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui