Lunedì 21 ottobre 2024, un episodio di violenza ha scosso il Pronto Soccorso dell’ospedale San Matteo di Pavia, dove un medico e un infermiere sono stati aggrediti da un paziente di 21 anni e dalla madre. L’aggressione ha avuto luogo al termine di una notte tumultuosa.
I due sanitari, un medico di 34 anni e un infermiere, hanno ricevuto cure e sono stati dimessi con una prognosi di quindici giorni. Il medico ha subito un calcio al basso ventre e un pugno al volto, mentre l’infermiere è stato attaccato dalla madre del paziente.
Entrambi hanno presentato denuncia contro i loro aggressori. Nei loro confronti, in attesa che il magistrato di turno si pronunci, non sono stati provvedimenti e hanno potuto fare ritorno a casa.
La vicenda ha avuto inizio domenica pomeriggio, quando il giovane, in evidente stato di agitazione, si è arrampicato su un cavalcavia della tangenziale di via Gardona, minacciando di gettarsi nel vuoto. Alcuni automobilisti di passaggio, notando la scena, hanno allertato le forze dell’ordine.
Una pattuglia della polizia è giunta sul posto e, dopo un lungo dialogo, ha convinto il giovane a scendere e a farsi ricoverare in ospedale. Giunto al Pronto Soccorso intorno alle 19, il 21enne si è inizialmente mostrato calmo e disposto a ricevere assistenza.
Tuttavia, la situazione è degenerata circa un’ora dopo, con l’arrivo della madre, che ha iniziato a urlare contro il personale medico e infermieristico, malgrado il figlio fosse lì solo per ricevere cure.
Nel corso della notte, il giovane si è allontanato dall’ospedale aggredendo anche un passante. Al suo ritorno, si è presentato con un’asta di ferro, minacciando il personale. Gli infermieri, spaventati, hanno allertato nuovamente la polizia, che ha bloccato il 21enne. Un medico è riuscito a sedarlo, portandolo temporaneamente a un’apparente calma.
Nella mattinata di lunedì, il ragazzo si è risvegliato tranquillo, ma la situazione è nuovamente degenerata quando la madre ha tentato di riportarlo a casa. In preda all’agitazione, il 21enne ha colpito il medico all’addome, mentre la madre ha morso un infermiere al petto e lo ha graffiato. Ancora una volta, la polizia è intervenuta, bloccando i due aggressori.
Le aggressioni in ospedale, ormai sempre più frequenti, non smettono di accendere il dibattito. Sull’argomento, ieri è intervenuta anche Regione Lombardia assicurando il proprio impegno nella tutela dei lavoratori sanitari e socio-sanitari con una serie di misure operative volte a prevenire e contrastare gli episodi di violenza che si verificano all’interno delle strutture sanitarie.

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