Desio (Monza e Brianza) – La tragedia avvenuta nella casa di ringhiera di via Matteotti 33 a Desio ha portato alla luce la parziale incapacità mentale di Johnatan Fals Reyes, il cubano di 30 anni accusato dell’omicidio di Iulian Avadani, il romeno 48enne che gli aveva affittato una stanza. Dopo una perizia psichiatrica disposta dalla Corte di Assise di Monza, è emerso che l’imputato era parzialmente incapace di intendere e di volere al momento dell’aggressione mortale.

Inizialmente ritenuto sano di mente, il difensore di Reyes ha presentato una nuova richiesta di perizia psichiatrica sostenendo che il comportamento dell’imputato potesse essere influenzato dall’assunzione di droghe e da manie di persecuzione. La nuova perizia ha confermato che il cubano era parzialmente incapace di intendere e di volere, aprendo così la strada a possibili attenuanti e al ricovero in una struttura psichiatrica giudiziaria.

La vittima, Iulian Avadani, era un uomo che lavorava come operaio e muratore, integrando il suo reddito con affitti in nero della sua abitazione. Il litigio che ha portato alla sua morte sembra essere nato proprio da una questione legata all’affitto della stanza a Reyes. Il cubano, che lavorava nei locali serali e era già stato denunciato per detenzione di armi bianche, ha tentato di disfarsi degli indumenti sporchi di sangue e dell’arma del delitto in un cassonetto, ma è stato fermato dai carabinieri.

Ora, al processo, si sono costituiti parte civili i familiari della vittima, che vivono con la compagna di Avadani. La comunità locale è rimasta scioccata da questo tragico evento avvenuto in pieno centro a Desio, dimostrando ancora una volta quanto sia importante prestare attenzione alla salute mentale e al benessere psicologico di ognuno.

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