La Guardia di Finanza di Milano ha preso un’importante decisione riguardo una banca d’affari milanese, sottoponendola ad amministrazione giudiziaria in base all’articolo 34 del Codice Antimafia. Questo provvedimento, emesso dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, è il risultato di approfondite indagini condotte dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Milano, volte a esaminare i legami tra l’istituto finanziario e soggetti legati a consorterie di ‘ndrangheta.

Le indagini hanno rivelato che diverse società gestite indirettamente da persone vicine a esponenti della criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista hanno ottenuto finanziamenti dalla banca in questione, con il supporto di garanzie statali previste dal Fondo Centrale di Garanzia a favore delle PMI del Mediocredito Centrale. Questo ha permesso loro di accedere agli aiuti di stato per sostenere l’economia durante l’emergenza legata al COVID-19, ma anche a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.

Le indagini condotte dai militari del Nucleo P.E.F. – G.I.C.Q. di Milano, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno evidenziato diverse criticità legate al funzionamento dell’istituto di credito, in relazione ai rischi di infiltrazioni legate ai rapporti con soggetti coinvolti in gravi reati o soggetti a misure di prevenzione personali o patrimoniali.

L’esame dei documenti bancari ha rivelato che l’intermediario ha concesso finanziamenti assistiti da garanzie statali a società coinvolte in dinamiche criminali, accusate di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi con l’aggravante del metodo mafioso, facilitando così la locale ‘ndranghetista di Legnano/Lonate Pozzolo.

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