Un uomo di 57 anni rischia fino a sei anni di reclusione per aver falsamente dichiarato la disoccupazione e ottenuto il Reddito di cittadinanza, nonostante gestisse un’impresa in Svizzera. Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato che l’uomo aveva dichiarato di essere disoccupato e residente in Italia per ottenere il sussidio, ma in realtà era proprietario di un’impresa edile attiva in Canton Ticino. Grazie a queste falsità, ha percepito indebitamente il Reddito di cittadinanza per circa due anni, incassando 12.000 euro senza averne diritto.

Questo non è l’unico caso di abuso dei sussidi pubblici: recentemente una donna di Luino è stata condannata per aver omesso di dichiarare il ritorno dell’ex marito a vivere con lei, superando così la soglia di reddito per il Reddito di cittadinanza. Inoltre, la donna aveva trovato lavoro in Svizzera, ma non aveva comunicato questa variazione alle autorità, portando le sue entrate annue a 48.000 euro.

Questi casi mettono in luce l’importanza del contrasto all’abuso dei sussidi pubblici e sottolineano le implicazioni legali e morali di dichiarazioni false o incomplete. È fondamentale che le forze dell’ordine continuino a vigilare su tali situazioni per garantire una corretta e giusta distribuzione delle risorse pubbliche.

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