Due giovani sono stati arrestati a Milano dai Carabinieri del Comando Provinciale per una brutale aggressione avvenuta in piazza Gae Aulenti. I due, di 18 e 17 anni, sono ritenuti responsabili di un’aggressione a colpi di coltello a un giovane di 18 anni di origini nord-africane. L’episodio è avvenuto in pieno giorno in una delle principali piazze del capoluogo, in quel momento frequentata da famiglie, giovani e turisti. Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione, il cui movente è stato uno sguardo di troppo della vittima ai due aggressori. Questi ultimi, armati di un coltello e di una bottiglia di vetro, hanno aggredito il giovane nord-africano con violenza, dimostrando incapacità di autocontrollo ed approfittando della sua condizione di isolamento. Le menomazioni gravi e permanenti riportate dalla vittima ad una mano sono state documentate con l’escussione del personale sanitario intervenuto sul posto e dei medici. I due giovani, quel giorno, erano stati autorizzati dalla comunità per minori, cui risultavano affidati, ad uscire dalla struttura per raggiungere i rispettivi familiari e amici. Tuttavia, gli stessi, in violazione dei permessi ricevuti, avevano deciso di recarsi a Milano in zona Garibaldi facendo rientro in comunità solamente il giorno successivo, dopo essersi resi protagonisti dell’efferata aggressione e trascorso la notte in condizioni di irreperibilità. Il 18 enne, è stato raggiunto dal provvedimento presso l’Istituto Penale per Minorenni “Beccaria” di Milano, dove è ristretto a seguito dell’aggravamento della misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali in comunità, cui era sottoposto, mentre il 17 enne, anch’egli gravato da numerosi pregiudizi penali ed in atto sottoposto alla messa alla prova, è stato accompagnato dai Carabinieri in comunità. L’aggressione ha suscitato particolare allarme sociale, amplificato anche dalla diffusione delle immagini dell’aggressione realizzate dai giovani presenti e immediatamente condivise sui canali web e social network. I fatti sono stati subito oggetto di approfondimento nell’ambito di un Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato in via d’urgenza il giorno successivo.

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