Pestaggio a Milano: due ragazzi arrestati per le violenze

Il pestaggio di un giovane ivoriano a Milano, avvenuto lo scorso 27 maggio, ha scosso l’opinione pubblica. Le immagini della brutale aggressione sono state condivise sui social network e hanno suscitato indignazione e rabbia. Il giovane è stato colpito a calci e pugni, poi con un monopattino e infine con un coltello a serramanico. Le ferite sono state così gravi da provocare un’invalidità permanente alla mano sinistra.

Le indagini dei carabinieri della compagnia Duomo hanno portato all’arresto di due ragazzi, Abdoulaye Coulibaly e L.C., entrambi già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali. Secondo gli investigatori, i due fanno parte di un branco di una trentina di persone che ha aggredito il giovane ivoriano. Le loro identità sono state accertate grazie ai video ripresi dai passanti, che li hanno immortalati mentre colpivano la vittima.

Il gip Roberto Crepaldi ha emesso un’ordinanza cautelare a carico di Coulibaly, mentre il gip del Tribunale per i minorenni Marina Zelante ha emesso un’ordinanza cautelare a carico di L.C., che al momento dell’aggressione non aveva ancora compiuto 17 anni. Entrambi erano già stati ospiti di una comunità di recupero dopo un precedente arresto e un passaggio al Beccaria.

La ricostruzione dell’aggressione ha fatto emergere la futilità del motivo che ha scatenato la violenza. Un incrocio di sguardi con un ragazzo del gruppo rivale ha dato il via a una discussione che è presto degenerata in una rissa. Coulibaly e L.C. sono stati accusati di aver usato le armi e di aver rivolto minacce alle persone presenti sul luogo dell’aggressione.

Il pestaggio di Milano ha suscitato molte reazioni di indignazione e condanna. Il sindaco Beppe Sala ha dichiarato la sua solidarietà alla vittima e ha promesso di fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini. Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha espresso la sua vicinanza alla vittima e ha chiesto che i responsabili siano puniti con la massima severità. La società civile ha fatto sentire la sua voce attraverso manifestazioni e petizioni online, per chiedere che la violenza sia fermata e che la giustizia sia fatta.

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