21 Novembre 2024
Prima udienza del processo contro l’ex presidente della Camera: 82 capi d’imputazione tra cui frode nelle forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio, legati all’acquisto dalla Cina di dispositivi per un valore totale di 35 milioni di euro.
Busto Arsizio – “Totalmente estranea a quello che mi viene contestato. Anzi, finalmente inizia il processo che mi permetterà di dimostrare la mia totale innocenza. Le mascherine erano in regola, provenienti dall’estero, perché in Italia all’epoca non c’erano dispositivi”. Queste sono le parole dell’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, oggi in tribunale a Busto Arsizio, per partecipare alla prima udienza del processo che la vede imputata per 82 capi d’accusa tra cui frode nelle forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio, nell’ambito di un’operazione di acquisto dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro arrivate a Malpensa durante l’emergenza Covid.
“Purtroppo mi ritrovo imputata insieme a persone che non conosco – ha aggiunto Pivetti – Il processo mi permetterà finalmente di scoprire chi sono. Come imprenditrice, posso dire che quando ci si trova coinvolti in situazioni del genere, tutto crolla. Ho ricostruito la mia vita. Dimostrerò la mia innocenza. È per questo che la giustizia è importante”.