In Lombardia, ci sono ben 1021 siti contaminati di competenza regionale che sono in attesa di certificazione o in corso di bonifica. Inoltre, ci sono sei siti di interesse nazionale, come la Caffaro di Brescia e il complesso petrolchimico di Mantova, dove gli studi sanitari hanno evidenziato decessi, tumori e ospedalizzazioni in eccesso rispetto alla media.
La provincia di Cremona presenta 15 realtà ancora oggetto di intervento o monitoraggio a causa del grave stato di inquinamento, secondo il registro Agisco. Ci sono quattro siti contaminati nella città di Cremona, tra cui l’area della ditta Fragni srl di via delle industrie, la Keropetrol in via Boschetto, l’ex raffineria Tamoil e l’area Wonder di via Sauro. Per la città di Crema, l’intera area di via Cavalli di proprietà della Bosch Vhit e della Smart buildings è ancora in fase di bonifica.
Gli eventi accidentali, gli sversamenti incontrollati e lo scarico abusivo di rifiuti nel suolo e nel sottosuolo sono le principali cause dei maggiori casi di inquinamento rilevati sul territorio lombardo. Nonostante la grande concentrazione di siti inquinati e i dati relativi allo stato di salute diffusi da ATS Valpadana, la provincia di Cremona e il capoluogo sono ancora sprovvisti di uno studio epidemiologico adeguato in grado di attribuire gli eccessi di ricoveri, cronicità e mortalità alle singole fonti emissive.
Inoltre, nessuna delle aree cremonesi oggetto di intervento è stata inserita nello “Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento”, denominato Sentieri, che ha consentito dove applicato di stabilire in modo dettagliato i danni causati dall’inquinamento sulla salute dei cittadini. Questo evidenzia una cronica lentezza nelle procedure di bonifica dovute anche all’inerzia delle istituzioni e alle scarse risorse economiche messe a disposizione.
È importante porre maggiore attenzione alla bonifica dei siti inquinati e alla salute dei cittadini. L’inquinamento è un grave problema che interessa in maggiore o minore misura tutte le matrici ambientali, aria, suolo, sottosuolo, acque di falda e superficiali. È necessario che le istituzioni si impegnino per risolvere questo problema e tutelare la salute dei cittadini.