Sabato 15 aprile, presso l’ospedale Sant’Antonio Abate, è stata commessa una brutale azione: qualcuno ha scaraventato a terra la statua della Madonna che si trovava nella nicchia sulla destra, all’ingresso da via Pastori. Carmela, presente al momento del fatto, è rimasta sconvolta e a stento trattiene le lacrime. La scultura è stata gravemente danneggiata, con la testa staccata dal tronco e naso e mento scheggiati. Carmela, con grande sensibilità e impegno, ha raccolto i cocci e sta sistemando piante, fiori e lumini nella vicina sagrestia. Non riesce a capire come qualcuno possa aver commesso un gesto così vile e insensato.

Carmela, che si dedica alla cura della nicchia e dei suoi segni di devozione, non vuole apparire in foto e preferisce non rilasciare dichiarazioni. Tuttavia, accetta di parlare con don Andrea Florio, cappellano dell’ospedale, per decidere come riattrezzare la nicchia e come rimettere insieme la statua danneggiata. Don Andrea mostra il suo sostegno e la sua solidarietà, dicendo che probabilmente non si tratta di un gesto a matrice religiosa, ma di un atto di vandalismo. La statua della Madonna è sempre stata un punto di riferimento per i credenti, ma anche per i pazienti, i familiari e i dipendenti dell’ospedale.

Un infermiere, incredulo, chiede a Carmela se è vero che la statua è stata distrutta. Lei conferma, ma rassicura dicendo che la statua tornerà. La devozione, la consolazione e la speranza che la statua rappresenta non possono essere distrutte da gesti così meschini. Carmela continua a dedicarsi alla cura della nicchia, nella speranza che presto la statua della Madonna possa tornare al suo posto.

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