L’11 luglio 2021 è stato un giorno che resterà per sempre impresso nella memoria della mamma di Michele Colosio. Quel giorno, il giovane volontario è stato ucciso a colpi di pistola a San Cristobal de Las Casas, in Messico. Da allora, sono passati due anni scanditi dal dolore e dalla ricerca incessante della verità e della giustizia che tarda ad arrivare.

Michele Colosio si era trasferito in Messico per seguire la sua vocazione di volontario, ma la sua vita è stata interrotta in modo tragico e violento. Il presunto omicida è stato arrestato e si trova in carcere dal gennaio dell’anno scorso, ma il processo non è ancora iniziato e il delitto rimane avvolto da un mistero fitto. Non si conosce il movente dell’omicidio e le autorità mantengono il quadro probatorio segreto per motivi investigativi. La Farnesina non ha ancora fornito alcuna comunicazione ufficiale in merito.

La mamma di Michele, Daniela Stanga, ha condiviso una toccante dedica sul suo profilo Facebook in occasione dell’anniversario della morte del figlio. Ha parlato dell’amore che Michele ha seminato ovunque e che continua a fiorire nonostante la sua assenza. Daniela Stanga sente la mancanza di Michele ogni giorno e non riesce ad accettare il dolore. Tuttavia, il ricordo delle belle cose fatte da suo figlio la sostiene. In Messico, Michele è diventato un simbolo per coloro che aiutano i più bisognosi, e anche a Brescia nessuno ha dimenticato il suo impegno. Durante la Festa della musica, gli è stato dedicato un tributo perché faceva parte di un gruppo di tamburi. Daniela Stanga si affida alla religione e alla fede, ma attende anche giustizia e verità per capire perché suo figlio è stato ucciso mentre si dedicava a progetti solidali.

L’agguato in cui Michele è stato ucciso è avvenuto la sera della vittoria dell’Italia agli Europei di calcio. Mentre tornava a casa, è stato raggiunto da quattro colpi di pistola sparati da un individuo. Dopo essere stato trasferito in ospedale, Michele è morto a causa delle ferite riportate. Lui gestiva un piccolo podere in cui allevava animali da cortile e progettava interventi per l’istruzione dei bambini poveri. Si guadagnava da vivere facendo diversi lavori, come l’artigiano, il meccanico di biciclette, il contadino e l’allevatore. Collaborava con diverse organizzazioni e credeva nella fratellanza tra i popoli, senza distinzioni di lingua, confini o colore della pelle. Il movente dell’omicidio non è ancora chiaro. Inizialmente si era pensato a uno scambio di persona o a una rapina finita male. Si era ipotizzato che le attività cooperative di Michele potessero essere entrate in conflitto con gli interessi della malavita locale. Le autorità sono riuscite a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Michele grazie all’arresto di un bracciante agricolo senza precedenti penali. Quella sera, l’omicida aveva dato appuntamento alla vittima nel quartiere di El Relicario con il pretesto di acquistare una bicicletta. Dopo aver sparato sei colpi d’arma da fuoco, quattro dei quali hanno colpito Michele, l’assassino è fuggito.

Dalla Fiscalia General de la Republica del Chiapas non arrivano più notizie sull’inchiesta. Gli amici messicani di Michele continuano a tenere alta l’attenzione sul caso. Hanno organizzato fiaccolate e manifestazioni per chiedere giustizia. L’officina Rueda Libre ha collocato una “bicicleta blanca” nel luogo dell’agguato in onore di Michele. Le ceneri di Michele sono tornate a Borgosatollo il 2 settembre 2021. L’anno scorso, nel parco Cantarane, è stata inaugurata una stele in memoria del volontario. Le parole incise sul monumento raccontano la vita e l’essenza di Michele Colosio: un cittadino del mondo, coltivatore di terre, amore e libertà. Un viaggiatore curioso, attento ai bisogni dei più deboli. Un amico solidale senza filtri, una risata contagiosa e un eterno innamorato della vita e dell’amore. Michele è passato per le nostre vite come una cometa, lasciando dietro di sé una scia di luce.

La mamma di Michele continua a sperare che giustizia e verità vengano alla luce per capire perché suo figlio è stato ucciso mentre si dedicava a progetti solidali in Messico. L’attesa è lunga e il dolore è profondo, ma il ricordo di Michele e delle sue azioni positive continua a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui