Un escursionista di 38 anni è stato salvato da un infarto grazie all’intervento tempestivo della figlia dei proprietari del rifugio Alpe Corte ad Ardesio. La situazione è diventata critica quando l’uomo si è sentito male e ha iniziato a provare pesantezza allo stomaco lungo il percorso verso il lago Branchino. Il suo amico è entrato nel rifugio chiedendo aiuto e un po’ d’acqua per il compagno malato. La giovane Serena Bonacorsi, di 21 anni, ha chiesto se fosse necessario chiamare il 112, ma l’uomo ha risposto che al momento non era urgente. Nessuno si aspettava che la situazione fosse così grave.
Tuttavia, poco dopo, un altro escursionista è tornato dalla ragazza, spiegando che l’uomo era ora a terra. Serena ha immediatamente chiamato i soccorsi e ha preso il defibrillatore dalla colonnina. Un parroco che aveva seguito il corso di primo soccorso e si trovava lì con i ragazzi del CRE ha aiutato Serena a praticare il massaggio cardiaco mentre lei applicava il defibrillatore. Altri ragazzi si sono alternati nel massaggio fino a quando il defibrillatore ha eseguito alcune scariche.
Successivamente, il personale del 118 è arrivato con l’elisoccorso da Sondrio e ha continuato le manovre di rianimazione. Il paziente è stato trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma durante il volo ha avuto un arresto cardiaco. I sanitari a bordo hanno utilizzato un massaggiatore meccanico automatico per intervenire. Al momento, il paziente è ancora ricoverato in ospedale e la prognosi rimane riservata.
Questa vicenda dimostra ancora una volta l’importanza di avere un defibrillatore a disposizione in caso di emergenza. Grazie al “Progetto rifugi sos” e al Rotary di Clusone, i defibrillatori automatici sono stati installati in diversi rifugi, tra cui l’Alpe Corte. Questa iniziativa ha permesso di salvare la vita di molte persone e di portarle in ospedale in tempo. Speriamo che il paziente si riprenda presto e che possa tornare a godersi la natura in sicurezza.