Maltrattamenti in famiglia a Cantù, condannato l’ex marito a 2 anni di reclusione

Un uomo di Cantù è stato condannato a due anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua ex moglie. La vicenda è iniziata con una segnalazione fatta dalla donna al consultorio di Como, preoccupata per le continue minacce e violenze subite dall’ex marito. La donna era anche preoccupata per i loro due figli di 11 anni, che erano costretti ad assistere a scene di violenza e incursioni del padre.

Il responsabile del consultorio, dopo aver ascoltato la donna, ha deciso di inviare una dettagliata relazione alla Procura di Como, segnalando anche il caso alla Procura per i Minorenni di Milano. Da qui è iniziata un’indagine coordinata dal procuratore capo di Como, che ha portato alla condanna dell’uomo.

La gelosia è stata il principale motivo degli attacchi continui dell’ex marito. La situazione si è aggravata dopo la fine della loro relazione e la nuova relazione della donna, che lo ha allontanato dopo aver scoperto che frequentava siti di appuntamenti extraconiugali. L’uomo ha iniziato a minacciare la donna di morte, insultarla, controllare i suoi movimenti e vietarle di indossare determinati abiti.

Le violenze non si sono limitate solo alle minacce, ma sono arrivate fino a botte e tentativi di strangolamento. Tutto ciò avveniva davanti ai loro figli, che erano costretti ad assistere a queste scene di violenza. Inoltre, l’uomo ha gradualmente sottratto 70mila euro da un conto comune, utilizzandoli per pagare la sua nuova casa.

L’uomo è stato destinatario di due misure cautelari: divieto di avvicinamento e obbligo di firma. Ora, con la condanna a due anni di reclusione, si spera che la donna e i suoi figli possano finalmente vivere liberi da violenze e minacce. È importante ricordare che i maltrattamenti in famiglia sono un reato grave e che le vittime devono sempre denunciare e chiedere aiuto per proteggere la propria incolumità e quella dei propri cari.

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